Casa in Porta Venezia

Progettazione e coordinamento maestranze
Milano| 2021 - 2022

 
 

Dicono che Milano sia una città grigia, spenta e triste. Solitamente lo dice chi a Milano c’è stato poco o comunque non si è immerso nella sua più colorata dimensione residenziale. Non è raro infatti addentrarsi in cortili pieni di giallo e arancione, e, proseguendo lungo i corridoi e gli androni, trovare palladiane coloratissime o cementine che oggi in molti definirebbero “modaiole, sicuramente stufano”. Eppure è cent’anni che sono lì, nessuno si è mai stufato. La particolarità di Milano risiede nei suoi interni, e questo bell’appartamento vicino a Porta Venezia ne è la prova. Si sale lungo una scalinata in pietra scura e ringhiere fiorite, come sono ancora più fioriti i suoi pianerottoli con le cementine arancioni, verdi e gialle.

 
 

L’appartamento si trova in uno di quei condomini milanesi dove il colore e la luce la fanno da padrone, costruito intorno agli anni ’20, sulla spinta della rinnovata energia economica che stava vivendo la città proprio in quegli anni. Non è una casa di ringhiera, che invece era una tipologia edilizia tipica dei quartieri operai, ma un edificio dove ancora oggi è conservata un’eleganza silenziosa, costituita da cornici e parapetti lavorati, da vetrate colorate che danno sul vano scala, e da sobri decori di cemento bocciardato sulle facciate.

 
 
 
 

Quando Irene e Felipe hanno acquistato questo appartamento, le stratificazioni di materiali di scarsa qualità non si contavano, tra pavimenti in ceramica, controsoffitti di polistirolo e infissi in alluminio, l’appartamento appariva buio e senza un minimo di sapore. Oltre a questo, ciò che di bello era ancora presente era quasi tutto inesorabilmente rovinato, nascosto sotto gli strati e strati di materiali delle ristrutturazioni eseguite anni prima.

 
 
 
 
 
 

È stato quindi necessario cercare un filo conduttore che riportasse fuori l’atmosfera tipica dell’edificio, senza però ricopiare pedissequamente lo stile degli appartamenti di quell’epoca. La scelta dei colori è stata fortemente condizionata dalla luce che entra dalle grandi porte finestre che danno sulla strada. Il bianco è il (non) colore dominante, scelto per far risaltare il più possibile proprio la luce. I soffitti altissimi che erano decorati con stucchi, purtroppo irrecuperabili, sono stati spogliati da ogni residuo e uniti ai muri smussando l’angolo di congiunzione, in modo da esaltarne ancora di più l’altezza che appare senza soluzione di continuità.

 
 

Abbiamo salvato le porte a doppio battente tipiche dell’epoca, affidandole a mani esperte che hanno saputo rinnovarle senza rimuovere la patina del tempo, e scelto nuovi serramenti in legno, elegantemente modanati e completati da maniglie e ferramente in ottone naturale, che con il tempo andranno brunendosi. Abbiamo poi scelto una cucina che diventasse un tutt’uno con la zona giorno, completamente inglobata tra le pareti che la delimitano, completamente bianca, senza nessun elemento che si staccasse dalla logica che ha condotto il progetto, cioè avere uno spazio più luminoso, arioso e caratterizzato da una luce presente ma morbida.

 
 
 
 

I bagni sono stati rivestiti con un gres porcellanato dalla texture uniforme per avere la massima funzionalità sulle zone più delicate, e con uno speciale smalto idrorepellente tono su tono per il resto di pareti e soffitti.

 
 

Per il pavimento invece abbiamo optato per una spina all’italiana di formato decisamente più grande della classica spinetta con fascia e bindello che è tipico trovare in questi contesti. La spina più grande accentua la bellezza del rovere naturale, evidenziando le venature, ma mantenendo il disegno energico e presente della spina all’italiana.

 
 
 
 
 
 
 
 

ELABORATI GRAFICI

 

Stato di fatto

 

Stato di progetto

 

IMPRESE ESECUTRICI:

Opere edile: EdilRecenti
Serramenti: Serr Gallo
Cucina: Veneta Cucine
Pavimenti: Paral Milano

Fotografie di Marta D’Avenia

Indietro
Indietro

Casa sul fiume

Avanti
Avanti

Casa in cirenaica