La mia filosofia di progetto

L'architettura non è una scienza esatta, è una narrazione di spazi e tempi.
Ogni casa, ogni angolo ha una storia da raccontare.
Nel mio approccio al design, pongo la coerenza al centro di ogni progetto.
Una casa saporosa è quella che racconta una storia: potrebbe essere quella di un vecchio parquet che scricchiola sotto i piedi, o lo scarabocchio di un manovale lasciato mezzo secolo fa. Questi dettagli parlano di tempi andati, ma ancora vivi nelle mura che ci circondano.

Credo fermamente nel valore del tempo e nell'autenticità dei materiali che lo testimoniano. I materiali sinceri, quelli che non hanno paura del tempo e non cercano di imitare altri, sono gli eroi silenziosi dei miei progetti. Come le marmette degli anni '20 e '30 di Milano, che raccontano storie di passi e vite vissute, o un parquet nuovo che con il tempo acquisterà il suo carattere distintivo.

In un mondo dove lo spazio è un lusso, prediligo il minimalismo funzionale. Una casa ariosa, facile da tenere pulita e priva di distrazioni non è solo un desiderio, ma una necessità. Separare gli ambienti di contenimento dalle zone di vita, creare spazi che fungano da contenitori senza soffocare gli ambienti abitativi, è una parte cruciale del mio design.

Ogni progetto è un viaggio attraverso la storia, il materiale e lo spazio, e il mio compito è quello di tessere queste storie in un design che parli non solo agli occhi, ma anche all'anima. Perché in architettura di interni, dove l'occhio non arriva, arriva il piede scalzo.